Bargagli, Scipione
Delle lodi dell'Accademie
Prima edizione 1569 Delle lodi dell'academie. Oratione di Scipion Bargagli da lui recitata nell'Academia degli Accesi di Siena. All'Illustrissimo Signore Scipion Gonzaga Principe. In Fiorenza [Luca Bonetti], 1569.
1589: Delle lodi dell'accademie oratione di Scipion Bargagli 1569 riformata nuovamente, e ristampata. All'Illustrissimo e magnanimo Signor Scipion Gonzaga Principe d'Imperio, in La prima parte dell'imprese di Scipion Bargagli riveduta nuovamente, e ristampata. In Venetia, appresso Francesco de' Franceschi, 1589, pp. 113-143.
1594: Delle lodi dell'accademie [...], in Dell'imprese di Scipion Bargagli gentil'huomo sanese alla prima parte, la seconda, e la terza nuovamente aggiunte: dove, doppo tutte l'opere così scritte a penna, come stampate, ch'egli potuto ha leggendo vedere di coloro, che della materia dell'imprese hanno parlato: della vera natura di quelle si ragiona. In Venetia, appresso Francesco de' Franceschi, 1594, pp. 511-545.
All'Illustrissimo Signore il Signor Scipione Gonzaga Principe. Padron suo sempre osservandissimo (p. 3; segue, senza alcuna altra titolazione, il testo)
Versione volgarizzata e ampliata dell'Oratio de laudibus academiarum, pronunciata durante la riunione dell'Accademia degli Accesi del 23 aprile 1564 e rimasta allo stadio manoscritto (Biblioteca Comunale di Siena, K VI 105), l'operetta tratta delle origini e dell'utilità dell'istituzione accademica, senza tralasciare di elencare le più importanti società cinquecentesche tra le quali spiccano l'Accademia senese detta "grande" e quella degli Intronati. Nella peroratio finale, esortando gli Accesi a «riporre ogni maggior opera dintorno agli studi accademici», l'autore enumera le quattro condizioni indispensabili per «suscitare, et accrescer Accademie»: «la natura, e la qualità del paese»; l'appoggio di «principi», e «signori»; «la virtù, ed il potere» delle «belle, e valorose Donne»; il consiglio di letterati esperti.