Approfondimento

Autore

Benvoglienti, Uberto

Titolo

Opuscoli diversi sopra la lingua toscana

Stampe

Prima e unica edizione 1771: Opuscoli diversi di Uberto Benvoglienti gentiluomo sanese sopra la lingua toscana con un ristretto della sua vita letteraria, raccolti, distesi, ed illustrati da fr. Ildefonso di San Luigi carmelitano scalzo della provincia di Toscana, ed Accademico Fiorentino. Firenze, nella stamperia di S. A. R. per Gaetano Cambiagi, 1771.

Sommario

Al Nobiluomo il Signor Fedro Bandini Patrizio Sanese (pp. iii-viii); Avvertimento a chi legge (pp. 1-2); Memorie storiche intorno ad Uberto Benvoglienti ed alla sua vita letteraria (pp. 3-47); Dialogo sopra la volgar lingua (pp.49-83); Osservazioni sull’origine, progresso e cambiamenti della lingua toscana (pp.84-97); Storia della Lingua Italiana ricavata dalle miscellanee, e dalle lettere manoscritte (pp. 98-116); Riflessioni intorno al modo di studiare le belle lettere (pp. 117-122).

L'opera

Il volume, pur presentando solo una limitata antologia degli scritti di lingua dell'autore (gli autografi sono conservati alla Comunale di Siena), delinea in sintesi i punti nevralgici toccati dai suoi studi: dalla riflessione sulle origini del volgare, nato dalla "corruzione" portata «dalle invasioni de' popoli» («la lingua nostra è una corruttela delle lingue Latina, e Gotica»), fino all'elaborazione di un modello di lingua senz'altro toscanista («il materiale della nostra buona favella è solo nella Toscana») e ispirato sì al principio che «le scritture di mezzana gente sono più pregiate dell'altre», ma con la decisiva precisazione che «i migliori Scrittori di nostra lingua sono quei che fioriti sono dal 1300 al 1350», in controtendenza rispetto al naturalismo caratteristico della scuola senese cinquecentesca ripreso dal contemporaneo Girolamo Gigli. Riguardo poi alle rivendicazioni municipaliste del Gigli il Benvoglienti ostenta un manifesto disinteresse, giungendo a dichiarare, consapevole della ormai avvenuta stabilizzazione del toscano fiorentinizzato presentato nel Vocabolario della Crusca e nella Lingua toscana del Buommattei, che «ogni dialetto qualunque sia della Toscana non è da seguirsi, e si potevano risparmiare tante dispute per la Sanese lingua il Bargagli, e il Gigli, e per la Fiorentina il Varchi, e il Salviati».

Scheda dell'opera e immagini