Cittadini, Celso
Trattato della vera origine, e del processo, e nome della nostra Lingua
Prima edizione 1601: Trattato della vera origine, e del processo, e nome della nostra Lingua, scritto in vulgar Sanese, per Celso Cittadini Nobile, e accademico Sanese, e Lettor publico di Toscana favella nello Studio di Siena. Con un'altro breve trattatello de gli Articoli, e di alcune particelle della sudetta lingua. In Venetia, Appresso Gio. Battista Ciotti Sanese all'Aurora, 1601.
1721: Opere di Celso Cittadini Gentiluomo Sanese con varie altre del medesimo non più stampate, raccolte da Girolamo Gigli Gentiluomo della stessa Città di Siena, in Roma, per Antonio de’ Rossi nella strada del Seminario Romano, 1721, pp. 1-119.
1983: Trattato della vera origine, e del processo, e nome della nostra Lingua, scritto in vulgar Sanese, mit einer Einleitung und Bibliographie von Gerd Schlemmer. Hamburg, Buske, 1983.
All'Illustre Signor mio Osservandissimo, il Sig. Scipione Bargagli, Nobile, e Accademico Sanese, e Cavalier della Cesarea Maestà, Celso Cittadini (cc. [2r]-[3v]); Della lingua vulgare Proemio (cc. [4r]-[4v]); Tavola delle cose notabili, che si contengono nell'opera, per via di Alfabeto (cc. [5r]-[10r]); Trattato della vera origine, e del processo, e nome della nostra Lingua, di Celso Cittadini (pp. 1-67); Trattato de gli Articoli, e di alcune altre particelle della vulgar lingua (pp. 68-80).
Il Trattato sostiene, sulla scorta del Castelvetro, la tesi della sostanziale continuità tra la lingua volgare e quella latina parlata in Roma antica non da nobili e letterati, ma dal «volgo», da «cittadini» e «contadini», da «forestieri idioti, e senza lettere», «mescolata di barbarismi, e di falsi latini», individuando nella rielaborazione della categoria aristotelica di “alterazione”, che prende il posto di quella ormai vulgata di “corruzione”, il tratto saliente del graduale passaggio dal latino al volgare.