La Tavola ritonda, o L'istoria di Tristano, testo di lingua citato dagli Accademici della Crusca ed ora per la prima volta pubblicato secondo il codice della Mediceo-Laurenziana per cura e con illustrazioni di Filippo-Luigi Polidori. Parte prima [-seconda]
La Tavola ritonda, o L'istoria di Tristano, testo di lingua citato dagli Accademici della Crusca ed ora per la prima volta pubblicato secondo il codice della Mediceo-Laurenziana per cura e con illustrazioni di Filippo-Luigi Polidori
La Tavola ritonda, o L'istoria di Tristano, testo di lingua citato dagli Accademici della Crusca ed ora per la prima volta pubblicato secondo il codice della Mediceo-Laurenziana per cura e con illustrazioni di Filippo-Luigi Polidori
Le quaranta omelie di S. Gregorio papa sopra gli Evangelj, volgarizzamento e testo di lingua italiana citato dagli Accademici della Crusca e rettificato sui codici della Ricardiana col latino a fronte
Le quaranta omelie di S. Gregorio papa sopra gli Evangelj, volgarizzamento e testo di lingua italiana citato dagli Accademici della Crusca e rettificato sui codici della Ricardiana col latino a fronte
Le quaranta omelie di S. Gregorio papa sopra gli Evangelj, volgarizzamento e testo di lingua italiana citato dagli Accademici della Crusca e rettificato sui codici della Ricardiana col latino a fronte
Le quaranta omelie di S. Gregorio papa sopra gli Evangelj, volgarizzamento e testo di lingua italiana citato dagli Accademici della Crusca e rettificato sui codici della Ricardiana col latino a fronte
Lettera inedita del Presto Giovanni all'imperatore Carlo IV ed altra di Lentulo ai senatori romani sopra Gesù Cristo secondo il volgarizzamento citato dagli Accademici della Crusca diverso da quello già stampato
Libro di novelle e di bel parlar gentile contenente cento novelle antiche servite di norma e di materia al Decamerone di Giovanni Boccaccio mandate fuori già da Carlo Gualteruzzi da Fano, ora di nuovo con annotazioni di D.M.M. Tomo primo[-secondo]
Manifesto che serve di risposta ad una scrittura stata pubblicata in Firenze sotto il titolo di Apologia accademica e forense per l'abate Gio. Tosi in una causa d'aucupio di Pettirossi a Civetta